

Daniele
Caccavale


Questo progetto è stato portato avanti in occasione della mia tesi di laurea triennale in disegno industriale.
Il mio bisnonno è stato il primo produttore di caffettiere napoletane,"A.Passeggio",fabbrica fondata nel 1927.
L’idea di progetto che si è portata avanti è quella di una rivisitazione della classica caffettiera napoletana, proprio quella costruita da “A.Passeggio”.
Il punto dal quale si vuole partire è il fattore rituale della preparazione del caffè, una preparazione che richiede molto tempo, scandita da precisi passaggi, che a loro volta sono caratterizzati da una gesticolazione ripetitiva e allo stesso tempo particolare.
Ed è proprio da quella gestualià che si vuole partire, infatti l’intenzione è stata quella di creare una caffettiera che abbia tre caratteristiche fondamentali:
La forma anatomica, linee che suggeriscono al fruitore il suo metodo di utilizzo, una sorta di istruzioni che la caffettiera comunica servendosi semplicemente delle proprie forme, e terzo punto, ma non meno importante è la tradizionalià per quanto riguarda la sua tecnologia, ovvero usufruire dei pochi elementi semplici già presenti nella vecchia caffettiera napoletana, in modo da non rimuovere, ne aggiungere alcun passaggio, che possa modificare l’andamento del “Rito della preparazione del caffè alla napoletana”.
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Il nome "Cuccumella" proviene da un vezzeggiativo puramente partenopeo, con il quale veniva chiamata la macchinetta napoletana, una sorta di Land Design, un design proveniente dal luogo di nascita, che porta con se la cultura del popolo, o come in questo caso, imita alcune linee famose della città, come il coperchietto, che prende il suo profilo dal Vesuvio, simbolo di Napoli. ​​
