

Daniele
Caccavale


Floaty è un sistema immateriale, per la gestione e la condivisione di dati tra famiglia, centro di cura e centro sportivo dei pazienti affetti dal disturbo dello spettro autistico, associato ad un dispositivo per facilitare la comunicazione con il bambino e monitorare le sue attività in acqua.
Lo spettro autistico è una sindrome in maggiore crescita; nonostante sia sempre più comune, non ha, in Europa, l’attenzione che meriterebbe. Le terapie sono spesso associate ad una serie di attività di riabilitazione motoria che ne consentono lo sviluppo di competenze specifiche, l’inclusione in comunità più ampie, la crescita dell’autostima e dell’autonomia dei pazienti.
La mancanza nelle strutture sportive di adeguati supporti tecnici, necessari per lo svolgimento di molte attività sportive, rende necessaria la progettazione, condivisa con il contributo di differenti discipline, di strumenti che rispondano alle esigenze degli utilizzatori.
Oggi i tools, utilizzati nello svolgimento di attività motorie dei bambini con disturbo autistico, sono oggetti comuni riadattati dagli stessi operatori delle associazioni e dei centri sportivi, non funzionali e sicuri.

Con la collaborazione con Autism Aid Onlus e con esperti in neuropsichiatria infantile e in scienze motorie, è stato predisposto un dispositivo materiale che rileva, elabora e trasferisce i dati relativi delle attività svolte in piscina e un’app che accoglie ed elabora in schede personalizzate i dati forniti dal centro di cura, relativi allo stato psichico e quelli emotivi con specifiche indicazioni, forniti dalla famiglia. L’integrazione delle informazioni consente di dare indicazioni agli operatori, prima e durante lo svolgimento delle attività motorie, facilitandone la relazione con i bambini, ma anche di visualizzare i progressi, aggiornati in tempo reale, per il centro di cura e la famiglia. Il dispositivo floaty, connesso all’app, è uno strumento polifunzionale, dotato di sensori e rilevatori laser, di supporto allo svolgimento di tutte le terapie motorie svolte in piscina; dal nuoto al recupero e riconoscimento di oggetti.
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Al fine di ogni attività il device comunica il feedback di buona o cattiva riuscita dell’esercizio attraverso segnali audio e visivi e farà da mediatore linguistico, attraverso PECS integrate che aiuteranno il tutor a percepire gli stati d’animo e le esigenze dell’utente.





Progetto nato in collaborazione con:
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- Dipartimento di Pediatria (università Federico II di Napoli)
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- Autism Aid Onlus